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Siamo un discorso che tace in due: l'armadio, la sveglia sul comò, la teiera che reclama la sua fretta; una nave, una navetta con cinquecento oblò, il dolce nel forno che lievita con tutta la sua calma finché straborda dall'anello imburrato; il cigolio di porta sempre un po' spettrale col passato che spia e non chiede d'entrare quando lo farà, e lo farà. Qualsiasi giorno è un discorso che tace, quando siamo, quando sei, quando eri vicino a me ad aprire la bocca per dirci le sciocchezze che si traducevano in riso e un po' di invidia negli occhi dei solitari. E solo suono a noi, dove tutti i significanti possono essere interpolati perché non è il suono che importa.
Tu fosti chiara dopotutto «dopo questo serrer ò le orecchie e le labbra. Ho lasciato dello spago nel comodino: serra anche le tue e fallo presto perch é la mia pazienza é corta e voglio vivere in una stanza anecoica, e tutto potr à passare eccetto la tua voce, il tuo borbottio da moka. Le tue preghiere, gli spergiuri e i giurin giuretto...» e poi non ho retto. Già siliconato i padiglioni, la pinna, il lobo e la conchiglia senza più il ricordo del suono del mare, la staffa persa, l'incudine che ha smesso di battere... ma il cuore no. «Rifarai tutto con un'altra, senza accorgetene» . Forse. Hai ragione te, forse ho scarsa fantasia, insisti. Forse rifarò tutto con un'altra ma non sarai tu e saprò coglierne la differenza e solo i behavioristi non sapranno prenderne nota, condannandomi a una prova che non posso dare
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2. |
L'attore l'attrice
03:17
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Hai dormito per dimenticare, invano.
La città, al risveglio la stessa contrada
coi Mimmo Rotella che passano in strada
dopo la tornata elettorale senza farsi pagare
fanno A love in Casablanca
Poi è tornata la donna ed era la rabbia su due cosce lisce e rase
Poi e la voglia che accapiglia e tutto strappa
...mentre era Settembre...ed é già un anno fa.
Nemmeno tu somigli più a te stessa
qualcun vorrebbe dire e qualcun ti dirà
mentre a bassa voce il gioco del telefono
<<Nemmeno lei somigliava più a lei stessa>>
E quella colle calze a rete, la felpa leopardata
gioca ad essere dura come me e con me trattiene le lacrime
chiede d'essere riportata a casa
ma si lava le calze
Mi crede vero, che mi sia aperto con lei
e non vede che sono una ferita
dove tutte posson guardar
Ed oggi lo mostro a te e domani chissà
ma non siamo speciali
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3. |
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Ancor di donne parli. L'ennesima, i tuoi tarli
ma vita è anche altro aspetta soltanto e vedrai
un altro mese un po' pi ù cortese, sar à un'altra di nuovo cadrai
Amico mio dimmi la verit à mi hai gi à visto così ?
Sì!
Amico mio dimmi la verità
Non vedi eran capricci che mi legavo al dito
Che mi lagnavo d'esser stato incompreso
Non vedi qui altro è brandito?
E cosa? È ancora donna! Caschi come una colonna
che la ami da morire ma non muori mai
Adesso vorrei senza cuore star. Perché con le ciglia afferrai
ciò che volevo abbracciar. Una stretta leggera riaprì gli occhi più non c'era. Mi strappò dalla mura
al modo di un'ombra animata di Lotte
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4. |
L'inebriata
01:40
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Che notte questa notte
quello sconosciuto m'ha chiesto d'esser carezzata
baciava il mio bel vis
ed ho sperato in una parola dolce che non arrivava
mi sento confusa, il sesso bruciava
ma il viso è dell'amor
E dopo quel riassunto del suo pensier:
se m'addormo è un'osteria
se ci scopo solo è follia
se dormiamo assieme sono tuo e cos ì sia.
Ed ora nel mio letto da sola
Ah! m'ha confusa. Che voleva da me?
m'avrà scambiata per un'altra, m'avrà ...
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5. |
Avvitare bulloni
01:36
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Ma tu dimmi se conosci qualcuno che
ha imparato qualcosa di sé restando ... colle mutande
Prova ad avvitare bulloni, lavorare, a fare il rivoluzionario
ma lascia stare l'amore, ascolta ore ore me
Ma tu dimmi se...
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6. |
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Quando sviterò le palpebre vorrei un'altra città
niente tenebre, ma non posso fuggire sempre
nella valigia ho i miei sbagli
per questo amico mio non posso andar avanti
Anche se vorrei
E lei ora abita nella discorsività tra cari e conoscenti
tenendola viva a tavola dando aria ai denti
Le endiadi fra iridi e galassie adesso atrofizzate iperboli
E davanti ad uno sguardo, vedo un uomo soltanto.
Un uomo solo. Un uomo solo. Solo un uomo
Ed ora che vedo non posso parlar a lei
sono solo un domatore di fuocherelli
accesi nei caminetti spenti ma non so estinguere incendi
e sto andando a fuoco
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7. |
Lui lei lei lui
01:49
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I fantasmi hanno aperto la paura
che non posso che risolver da me
ma non ha visto la richiesta mia
avea soltanto gli incubi suoi negli occhi oramai
e ai miei non guardava più .
Tutto s'era sopito quando lo incontrai
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8. |
Shhh
02:39
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« Amore »
« Non più»
« C'è un altro, saperlo si può? »
«Quel che ho dentro mai, mai, mai saprai»
«E mia ancora sarai? ...Ho un fabbro dentro che suona
se sente il labbro tuo muoversi.
Vicino a te sento qualcosa che non ho sentito mai»
«Mai mai mai?»
«Non ho sentito mai. Non ho pi ù bisogno di un otorino »
«Guardami: guarda altrove. Voltati: guarda altrove
Salvati, guarda altrove. Lasciami: guarda altrove
Sono solo una formichina»
«La più bella che so»
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9. |
Nella bettola
03:28
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Si racconta la passione o quando è finita
e le giornate che ci passano nel mezzo sembrano cavalli assopiti
e ci ripenso oggi che è Natale e sono solo, al Sole che non posso guardare e per educazione non guardo mai neanche quel Sole che mi hai dipinto. Per non accecarmi.
Vorrei farti un caffè con la cremina
portartelo in camera appena ti svegli la mattina
nella tua tazza viola preferita
mentre dici che non sei una bambina
ed io nascondo un sorriso.
Ma porca Mad***** perché non mi parli più?
Sono un cavallo senza ferro sotto i piedi. Ho appeso la staffa al chiodo.
La staffa si dice porti fortuna? Allora ho appeso la fortuna al muro!
Vorrei, assopirmi sul tuo seno e poi sentire la tua testa sul mio petto
perché sto scomodo mia cara: da quando non ci sei, la notte
non so dove appoggiare il mio mento
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10. |
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Stai ricopiando con la carta carbonata
la samizdat clandestina di una copia dei sentimenti
Che si vive un po' sempre alla sprovvista per necessità
o peserebbero anche i bei momenti.
E invece così , è il ritornello del non me l'aspettavo.
Guardati, le notti prive di sbadigli, da chi da consigli.
Nessun simposio ma parla di sé , chiede inconsolabile
«non rifare quel che ho fatto già» come se tu
potessi risolvere il suo passato già concluso
dove le saracinesche chiuse non riaprono più .
E in alto in alto sta iniziando il vapore sotto i cinque gradi.
E adesso vado indifferente fra la gente indifferente.
E non provo più niente.
Vedrai l'altro quando smetterai
di lucidarne la pelle sino a quando riflette.
E la fiumana non avrà più il tuo volto, che non aveva avuto mai.
Ti sentirai abbandonata, a quell'ora, ai bordi effimeri dei litorali.
Con la rena castelli farai.
Quindi arenata con tutto il naviglio sorpresa dirai: «È così com'era. »
E in alto in alto in alto il vapore
sotto i cinque gradi
e adesso vado indifferente
fra la gente indifferente
e non provo più niente
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